Dichiarazione di Welles

La Dichiarazione di Welles.

La dichiarazione di Welles (Welles Declaration, in lingua inglese), fu un atto diplomatico statunitense di condanna nei confronti dell'occupazione sovietica delle repubbliche baltiche (Lituania, Lettonia ed Estonia) avvenuta tra il 14 ed il 17 giugno 1940, mentre l'attenzione del mondo era concentrata sul conflitto fra la Germania e la Gran Bretagna (la Francia, che era già capitolata dopo l'occupazione di Parigi da parte della Wehrmacht, aveva chiesto l'armistizio alla Germania). Essa venne emessa il 23 luglio 1940 dal sottosegretario di Stato Sumner Welles (dal quale il nome), ed iniziava proclamando il rifiuto, da parte degli Stati Uniti d'America, di riconoscere ufficialmente l'annessione dei tre piccoli stati baltici.[1] Essa fu un'applicazione della dottrina Stimson alla questione Baltica.[2]

La dichiarazione era conforme all'atteggiamento del presidente Franklin Delano Roosevelt verso le espansioni territoriali e rifletteva il punto di vista dei livelli più alti della sua amministrazione.[3]

  1. ^ (EN) Hiden, et al, p. 3
  2. ^ John Hiden, Vahur Made, David J. Smith editors, The Baltic question during the Cold War, p. 39
  3. ^ (EN) John Hiden, Vahur Made, David J. Smith editors, The Baltic question during the Cold War, p. 40

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